Uno dei primi ricordi legati alla mia infanzia è relativo ai colori: due colori che si mischiano, il rosso e il giallo che insieme formano l'arancione. Banale, matematico, eppure per me era una magia e oggi per me è ancora la stessa magia.
Mi affascinano ed ispirano i grandi pittori ed artisti che creavano e creano non solo per se stessi o per il proprio Ego, ma per esigenza di raccontare, di esprimere un'idea o un ideale o più semplicemente per donare un po' di bellezza.
In particolare, intorno ai 18 anni, scoprii per la prima volta Frida Khalo, la sua vita affascinante e le sue opere stilisticamente "sbagliate" per il canone del tempo, ma piene, a mio parere, di assoluta verità e genuinità.
Una Donna pittrice, con una "visione da donna", in un mondo che per secoli aveva celebrato quasi totalmente canoni e modelli maschili.
Il coraggio di questa straordinaria donna, artista, mi contagiò e mi spinse ulteriormente a scegliere la difficile, ma splendida, strada dell'arte e della pittura.
Da quel giorno non ho mai smesso di dipingere, di cercare, di sperimentare, di non fermarmi mai di fronte a futili conquiste.
A volte, semplicemente quando guardo le cose, un albero, il cielo o una persona, la vedo dipinta, come se la realtà fosse una tavolozza da cui attingere.
Qualcuno ha detto che i pittori sono i poeti della luce, a me basta saperla raccontare anche solo un poco... la luce che colpisce il viso, il corpo, la luce dello sguardo che è una scintilla unica. La luce tra le foglie, nei riflessi, tra le onde e le nuvole.
"Momenti reali o inventati e a volte forse sognati, li dipingo per fissarli nel mio tempo e nel tempo di chi vuole o vorrà condividerli con me."